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Rassegna stampa
Il Giornale - 3 maggio 2009
Dagli Usa le nuove conquiste visive
La chirurgia della cataratta e quella refrattiva ridanno all’occhio l’efficacia giovanile
Tecniche diagnostiche e lenti intraoculari personalizzate offrono maggiore sicurezza
di Luigi Cucchi
A San Francisco, in California, oltre
6mila oftalmologi erano presenti all'annuale
incontro dell'American Society of
Cataract and Refractive surgery. Un appuntamento
al quale partecipano i migliori
chirurghi di tutto il mondo per
uno scambio di esperienze e per conoscere
i risultati delle più recenti tecniche
chirurgiche e dei nuovi strumenti e materiali usati per la microchirurgia della
cataratta, del glaucoma e nella correzione
laser dei difetti visivi quali miopia,
ipermetropia e astigmatismo. «I chirurghi
internazionali più esperti e all’avanguardia
oggi operano la cataratta
usano tecniche microchirurgiche mirate
ad ottenere una qualità visiva «totale»
ovvero, oltre ad eliminare l’annebbiamento
e il disagio visivo causato dalla opacità del cristallino,vengono
contemporaneamente corretti
i difetti visivi preesistenti
quali miopia, ipermetropia e in
alcuni casi selezionati anche l’astigmatismo
e la presbiopia, una vera e propria
cura di ringiovanimento per l’occhio.
Tutto ciò grazie alla stretta sinergia tra
due branche della chirurgia oftalmica,
la chirurgia del segmento anteriore e
quella rifrattiva. Sicurezza, attendibilità
e personalizzazione dei risultati sono
gli obiettivi raggiunti dopo anni di ricerca
e sperimentazione clinica», ci spiega
il dottor Carlo Vanetti, che a Milano, insieme
ad un gruppo di collaboratori, dirige
un Centro per la diagnosi e la
chirurgia
ambulatoriale delle patologie oculari
(www.vedo.org).
Nel caso dell'intervento di cataratta, il
più diffuso atto chirurgico con oltre
550mila pazienti che riacquistano ogni
anno la vista, si sono compiuti grandi
progressi nella sostituzione del cristallino
opaco.
«Un nuovo tipo di lente, realizzata con un polimero che viene piegato a freddo
e si distende quando raggiunge la temperatura
corporea, viene iniettata nell'
occhio attraverso una incisione di soli due millimetri, la metà rispetto al passato,
eliminando la necessità di suture e
riducendo al minimo i fastidi post-operatori.
Queste lenti sono dotate di un filtro anti radiazioni UV ingrado di proteggere la retina e ridurre i rischi di maculopati e da sovraesposizione solare. La personalizzazione
nella taratura di questi
cristallini artificiali consente nella maggior
parte dei casi di correggere quasi
completamente i difetti preesistenti,
quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. In alcuni casi attentamente selezionati
possono essere impiegate lenti intraoculari
accomodative o bifocali che
consentono la visione sia da lontano sia
da vicino. Il paziente, anche anziano e non in ottime condizionidi salute, dopo
l'intervento in anestesia locale eseguito
in ambulatorio, riacquista già nell'arco
di 24 ore una buona capacità visiva. «Risultato
impensabile solo pochi anni orsono
», precisa Carlo Vanetti mentre ci
anticipa le nuove linee di tendenza
emerse all'incontro di San Francisco. Laureato nel 1978 presso l'Università degli
studi di Milano, dopo la specializzazione
in oftalmologia nel 1982, Vanetti
ha completato la sua formazione negli
Stati Uniti, a Boston, New York e San
Diego. Per primo nel 1985 ha introdotto,
presso il Pio Istituto Oftalmico di Milano,
la tecnica dell'impianto di cristallino
artificiale negli operati di cataratta.
Tra il 1996 e il Duemila ha aperto e sviluppato
come primario, la divisione di
oculistica dell'Istituto Clinico milanese
Humanitas. In questi anni ha eseguito
più di 20mila interventi di microchirurgia
della cataratta, trapianto di cornea,
glaucoma e trattamento laser per miopia,
astigmatismo e ipermetropia. «Oltre
ai nuovi laser ad eccimeri - aggiunge
Vanetti -l'oculista può oggi utilizzare
sofisticati
strumenti diagnostici che lo aiutano a selezionare con maggiore accuratezza
i candidati ideali per un trattamento
chirurgico personalizzato, assicurando
così risultati sempre più precisi e sicuri.
Sono più di 700mila gli italiani colpiti
da glucoma, una patologia che si manifesta
con un aumento della pressione
interna dell'occhio e che se non diagnosticata
e curata può ridurre gravemente
la visione. «Per questa patologia la chirurgia
mini invasiva non perforante - affermaVanetti
-consente recuperi più rapidi con
minori complicanze. Microscopi
operatori ad alto ingrandimento e sostanze
viscoelastiche permettono interventi
ambulatoriali in anestesia locale
per ricreare gli scarichi fisiologici per il
liquido in eccesso che si forma nell'occhio
glaucomatoso. I Laser argon e yag vengono usati per trattamenti ambulatoriali
parachirurgici sia per i glaucomi ad
angolo chiuso, sia per quelli ad angolo
aperto (argon). Altri tipi di laser si sono
dimostrati efficaci anche nelle maculopatie
degenerative senili umide. Per
questa specifica degenerazione retinica
oggi si può
ricorrere ad iniezioni intraoculari
di farmaci intelligenti. Farmaci
che riescono molto spesso a bloccare la
crescita patologica di quei neovasi retinici
che danneggiano la qualità della visione
procurando annebbiamenti e deformazionidelle
immagini». Molto è stato
fatto, tanti i nuovi traguardi.
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