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Rassegna stampa
Il Giornale - 16 settembre 2002
Per cataratta e glaucoma un unico intervento
E’ una delle novità affrontate nel congresso mondiale di
chirurgia oculare svoltosi a Filadelfia (USA). 250.000 interventi di cataratta ogni
anno e 750.000 pazienti affetti da glaucoma soltanto in Italia: queste cifre chiariscono
l’impatto sociale di queste due patologie, talvolta associate
"Il glaucoma consiste nell’innalzamento abnorme e asintomatico della pressione
endoculare" spiega il Dottor Carlo Vanetti, esperto microchirurgo oculare di Milano,
membro dell’American Society of Cataract and Refractive Surgery, di ritorno dal
congresso, "Le cause predisponenti sono la familiarità e talvolta l’indiscriminato
uso dei colliri al cortisone. La pressione alta dell’occhio determina una sofferenza
cronica del nervo ottico che, se non trattata adeguatamente, può causare una perdita
progressiva e irriversibile della visione periferica. La cataratta invece è una
evenienza spesso legata all’età e ai cambiamenti biologici dei nostri tessuti.
La
progressiva disidratazione del nostro cristallino, fatto per il 99% di acqua, ne
induce l’opacamento e la conseguente diminuzione di trasparenza. Alcuni fattori
esterni possono accelerarne l’insorgenza: una alimentazione troppo ricca di sale
(sopra i 3.2 grammi al giorno), il fumo, l’uso importante di cortisone, fattori
predisponenti come il diabete e l’insufficienza renale ma soprattutto l’esposizione
prolungata ai raggi ultravioletti, veri e propri acceleratori dell’invecchiamento
dei tessuti". Talvolta cataratta e glaucoma possono manifestarsi contemporaneamente.
Ecco che oggi la loro cura può richiedere un intervento “combinato” eseguito con
le tecniche più recenti in una unica seduta chirurgica. "L’anestesia locale con
collirio consente un intervento ambulatoriale ed indolore", dice il Dottor Vanetti
(www.vedo.net) "Con l’aiuto di microscopi ad alto ingrandimento, il chirurgo pratica
una specie di microvalvola biologica che permette uno scarico del liquido endoculare
prodotto in eccesso, responsabile dell’aumento di pressione nel paziente glaucomatoso.
I canali di scarico di questo liquido vengono quindi individuati ed allargati per
mezzo di materiali viscoelastici iniettabili. Le piccole zone di incisione (2/3mm)
vengono infine chiuse con microsuture sottili come un capello e auto riassorbibili,
che permettono una perfetta tenuta". Eseguita così, in 15/20 minuti, la prima parte
dell’intervento dedicata al trattamento del glaucoma, si procede, sullo stesso occhio,
all’intervento di asportazione della cataratta, evitando al paziente il trauma di
un secondo intervento a breve distanza di tempo.
"Il nostro sistema di autofocus
- continua il dottor Vanetti che da anni si interessa di chirurgia della cataratta
- ha una grande elasticità data dalla flessibilità del nostro cristallino e dalla
forza dei muscoli endooculari che lo fanno piegare. Questa messa a fuoco, automatica
e dinamica, diminuisce e si blocca con l’età, dando luogo alla presbiopia". L’idea
rivoluzionaria è stata quella di studiare una lente intraoculare flessibile (accomodativa)
per sostituire il cristallino naturale opacato dalla cataratta. Al contrario dei
cristallini artificiali impiegati fino ad oggi, le nuove lenti sono elastiche e
si adattano perfettamente alle sollecitazioni nostro sistema muscolare di messa
a fuoco. I muscoli intraoculari, contraendosi e distendendosi, spingono in avanti
ed indietro la lente “accomodativa”, consentendo così una ricerca automatica della
visione nitida sia da lontano sia da vicino.
"Non tutti i pazienti sono dei buoni
candidati a questo tipo di tecnica", conclude Vanetti "Viene perciò richiesta
una attenta selezione delle caratteristiche oculari personali per ottenere i risultati
migliori".
http://www.b2eyes.com/_magazine/n.php?id=5597
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